Trattamento dei trigger point miofasciali in pazienti con dolore cronico di spalla

La spalla dolorosa rappresenta un disturbo comune dell’apparato muscolo-scheletrico che si presenta spesso in forma cronica o recidivante. Si considera che la causa più comune di spalla dolorosa sia rappresentata dal conflitto subacromiale, ma la mancanza di evidenza relativa all’efficacia delle terapie adottate per il trattamento di questo tipo di disturbo giustifica la ricerca di altre teorie che spieghino il dolore di spalla. I trigger points miofasciali (TPM) possono causare dolore riferito alla spalla e sono spesso riscontrabili in pazienti con spalla dolorosa. L’obiettivo di questo studio è stato quello di verificare l’efficacia di un trattamento conservativo multimodale dei TPM in pazienti con dolore cronico di spalla.

Gli autori hanno realizzato un studio in singolo cieco, randomizzato e controllato. Sono stati inclusi nello studio pazienti con dolore di spalla unilaterale e atraumatico presente da almeno 6 mesi, tra i 18 e i 65 anni, escludendo i soggetti con diagnosi di instabilità di spalla, frattura, patologie sistemiche, neurologiche o psichiatriche o spalla congelata primaria. I pazienti del gruppo sperimentale sono stati trattati una volta a settimana per un massimo di dodici settimane consecutive. Il trattamento applicato consisteva in una combinazione delle principali tecniche conservative descritte per il trattamento dei TPM, ovvero compressione manuale, deep stroking, strumming, applicazioni di freddo intermittente seguite da stiramenti, rilassamento post-isometrico, esercizi domiciliari di stretching e rilassamento, biofeedback, calore locale e consigli ergonomici. Il gruppo di controllo è rimasto nella lista d’attesa per 3 mesi. Trascorse 6 e 12 settimane dall’inizio del trattamento entrambi i gruppi di pazienti sono stati valutati utilizzando il questionario per l’arto superiore DASH (Disabilities of Arm, Shoulder and Hand), considerato l’outcome primario, la scala VAS-P (Visual Analogue Scale for Pain) e la scala GPE (Global Perceived Effect); si è proceduto inoltre a valutare il numero di muscoli nei quali erano presenti TPM.

Nel gruppo sperimentale si sono osservate differenze statisticamente significative nel questionario DASH misurato dopo 12 settimane, nella VAS-P1 per il dolore attuale, nella VAS-P2 per il dolore avvertito negli ultimi 7 giorni e nella VAS-P3 per il dolore più severo avvertito negli ultimi 7 giorni. Trascorse 12 settimane il 55% dei pazienti del gruppo sperimentale ha riportato un miglioramento considerato come clinicamente significativo (ovvero maggiore di 10 punti) nel questionario DASH, rispetto al 14% del gruppo di controllo. Il numero di muscoli con TPM attivi è diminuito nel gruppo sperimentale rispetto al gruppo di controllo.

I risultati di questo studio suggeriscono quindi che un trattamento multimodale e conservativo dei TPM applicato monosettimanalmente per 12 settimane è in grado di ridurre la sintomatologia e migliorare la funzionalità della spalla in pazienti con dolore cronico di spalla.

Fabio Lodi Rizzini – Medico Chirurgo, Fisioterapista

tp

Bron C, de Gast A, Dommerholt J, Stegenga B, Wensing M, Oostendorp RA. Treatment of myofascial trigger points in patients with chronic shoulder pain: a randomized, controlled trial. BMC Med. 2011 Jan 24;9:8.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21261971

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