Salviamo il menisco

Il menisco svolge un ruolo fondamentale nella distribuzione del carico e come stabilizzatore secondario di ginocchio, limitando movimenti eccessivi in particolare in presenza di una lesione del legamento crociato anteriore. Sfortunatamente, il menisco è frequentemente danneggiato e la sua capacità di guarigione è limitata per la scarsa vascolarizzazione.
Per l’importante ruolo che il menisco svolge sulla longevità della cartilagine, negli ultimi anni è aumentato il numero di interventi chirurgici di riparazione meniscale, con una diminuzione delle meniscectomie. Nonostante questo, la meniscectomia parziale continua ad essere molto utilizzata, soprattutto per la migliore risoluzione dei sintomi nel breve termine, per la semplicità della tecnica e per i tempi chirurgici più brevi.

L’obiettivo di questo studio retrospettivo è stato confrontare gli outcome clinici della meniscectomia parziale e della riparazione meniscale, oltre che indagare i fattori che possono influenzare l’outcome.

Sono stati analizzate 42 meniscectomie e 70 riparazioni meniscali. L’età media era di 41. anni per la meniscectomia e 42 per la riparazione meniscale.

I risultati dello studio hanno mostrato che entrambi gli approcci chirurgici, meniscectomia e riparazione, determinano dei buoni outcome clinici, sia dalla prospettiva del paziente (punteggio all’IKDC), sia per la funzionalità (Tegner Activity Level Scale). Dividendo i pazienti in base alla durata del follow up (< 18 mesi e > 18 mesi), la meniscectomia determina un miglioramento maggiore dei sintomi rispetto alla riparazione meniscale nel breve termine. È possibile ipotizzare che questo miglioramento più rapido sia conseguente al fatto che la meniscectomia rimuove immediatamente la patologia, mentre la riparazione richiede un tempo maggiore per la guarigione del tessuto suturato, periodo durante il quale i sintomi possono persistere.
Il principale risultato di questo studio è che gli outcome della riparazione meniscale resistono alla prova del tempo, mostrando dei punteggi migliori nel lungo termine se confrontati con quelli della meniscectomia. Infatti, i pazienti che effettuano una meniscectomia hanno una riduzione dei punteggi soggettivi e funzionali con il passare del tempo. Di contro, questo non accade nei pazienti operati di riparazione meniscale. Questo risultato è confermato anche da studi precedenti che hanno indagato gli outcome radiografici della meniscectomia e della riparazione meniscale. I pazienti che effettuano una meniscectomia presentano nel lungo termine dei fenomeni degenerativi maggiori, probabilmente per la perdita della capacità del menisco di distribuire il carico articolare. Questo aspetto potrebbe essere una delle principali motivazioni per un peggioramento degli outcome nel lungo termine, rispetto a quelli osservati nel breve termine, dopo meniscectomia.
Interessante il fatto che, sia per la meniscectomia sia per la riparazione meniscale, la concomitante ricostruzione del legamento crociato anteriore è associata con un outcome clinico migliore. Il rilascio di citochine durante la creazione dei tunnel ossei potrebbe forse favorire la guarigione meniscale.

Unfortunately, not all meniscal injuries are amenable to repair. Therefore, in the interests of patients’ long-term function, we believe that meniscal repair should be the first-line management whenever possible since it preserves the original structure and function of the knee.

In conclusione, sia la meniscectomia sia la riparazione meniscale determinano dei buoni outcome clinici, ma nel lungo termine la riparazione ha dei risultati migliori. Sfortunatamente, non tutte le lesioni meniscali sono riparabili, ma quando possibile la riparazione meniscale deve essere privilegiata per preservare la funzionalità del ginocchio. Quindi, la parola d’ordine deve essere “salviamo il menisco!“.

Lee WQ, Gan JZ, Lie DTT. Save the meniscus – Clinical outcomes of meniscectomy versus meniscal repair. J Orthop Surg (Hong Kong). 2019 May-Aug;27(2):2309499019849813.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31117923/

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