Prospettive di carriera e prestazioni degli atleti professionisti dopo rottura del tendine di Achille

Le lesioni del tendine d’Achille (AT) sono comuni tra gli atleti e le rotture si verificano più frequentemente in sport quali calcio, tennis, basket e football, in particolare gli atleti professionisti le cui attività richiedono accelerazioni e cambi di direzione con un carico eccentrico eccessivo sul tendine sono esposti a un rischio relativamente alto di rottura di AT.

Mentre esiste un ampio studio su return to play (RTP) e livelli di attività dopo la rottura di AT nella popolazione generale, non è stata pubblicata alcuna revisione sistematica che esamini specificamente RTP e livello di performance degli atleti d’elite dopo questo infortunio. Considerando le implicazioni finanziarie e di carriera oltre alle specifiche richieste fisiche che riguardano gli atleti che tornano a praticare sport professionistici, è di fondamentale importanza determinare l’impatto che la rottura e la riparazione di AT possono avere sulle prospettive di reddito e di carriera di questi atleti.

Lo scopo di questo studio è stato di esaminare le rotture di AT negli atleti professionisti per determinare il loro tasso di RTP, le performance e gli esiti sulla carriera dopo la riparazione del tendine. L’ipotesi degli autori era che questi atleti professionisti avrebbero sperimentato una significativa diminuzione dei livelli di partecipazione all’attività sportiva, tempi più lunghi per il RTP rispetto alla popolazione generale e, tra quelli che ritornano a praticare il proprio sport, un calo delle performance rispetto a prima della rottura di AT.

Sono stati inclusi nella revisione studi in lingua inglese che hanno riportato outcome relativi a tasso di RTP,  tempo di RTP, partecipazione e durata, performance dei giocatori in seguito alla rottura di AT negli atleti professionisti di National Football League (NFL), National Basketball Association (NBA), Major League Baseball (MLB) e delle leghe di calcio professionistiche, mentre sono stati esclusi gli studi in lingua non inglese, case report, o che non hanno valutato atleti professionisti, livello di attività sportiva prima dell’infortunio a AT, misure di performance dopo la rottura di AT. Un totale di 15 studi ha soddisfatto i criteri di ricerca, per un totale di 333 atleti professionisti (111 giocatori di NFL, 44 di NBA, 26 di MLB e 152 calciatori di Major League Soccer statunitense e leghe professionistiche europee) che avevano subito rottura di AT e riparazione chirurgica, età media 29 anni, con esperienza media di gioco di 7 anni nei rispettivi sport e tempo medio di follow up a 2 anni.

Tasso di RTP. Quattordici dei 15 studi, tra cui 315 diversi atleti professionisti, hanno affrontato in modo specifico la capacità di tornare allo sport professionistico in seguito alla rottura di AT, con RTP definito come partecipazione ad almeno 1 evento professionistico dopo la procedura di ricostruzione, e il tasso medio complessivo di RTP è stato del 76,4%. In particolare, 5 studi si sono focalizzati sul RTP nella NFL, con tassi di RTP che variavano da 65,6% (21/32) a 72,5% (58/80) e rispetto ad altri interventi comuni di chirurgia ortopedica, il tasso di RTP dopo riparazione di AT era superiore solo alla riparazione del tendine rotuleo, ma inferiore sia a ricostruzione del legamento crociato anteriore (ACL) che fissazione delle fratture di caviglia, inoltre è stato riscontrato per i giocatori di ruoli non specializzati un RTP di 75% mentre per i ruoli specializzati era solo del 52,8%.

Quattro studi, per un totale di 111 pazienti, hanno analizzato il RTP dopo rottura di AT nei giocatori NBA, che variava dal 61% (11/18) al 79,5% (35/44), con i giocatori più vecchi ed esperti che avevano in genere un tasso più basso di RTP. Le rotture di AT causavano un tasso di RTP  significativamente più basso ((70,8%) di quelli di altri interventi chirurgici quali ricostruzione di ACL (84,6%), riparazione del menisco (81,5%) e fissazione delle fratture di mano/polso/piede (>90%). Per i giocatori della MLB il tasso di RTP era 61,9% (13/21), definito come la capacità di giocare almeno 81 partite nella stagione seguente all’infortunio. Quattro studi hanno esaminato il RTP nei giocatori professionistici di calcio, individuato come più alto del 94,9% (112/118) nelle leghe professionistiche migliori del mondo, dal 70 al 78% per i giocatori della MLS statunitense. Inoltre l’86% degli atleti professionisti (31/36) aveva raggiunto il livello sportivo preinfortunio entro 5 mesi e il 100% (36/36) degli atleti erano tornati entro 10 mesi dopo riparazione combinata percutanea e mini-open.

Tempo di RTP. Sette dei 15 studi si sono occupati del tempo di RTP per gli atleti professionisti dopo riparazione di AT, che complessivamente è stato di 10,6 mesi. In particolare, per i giocatori della NFL era dagli 11 ai 12 mesi, con il tempo medio (12,3 ± 4,3 mesi) significativamente più lungo o comparabile a molti interventi di chirurgia ortopedica comunemente eseguiti (chirurgia per microfratture del ginocchio, ricostruzione ACL, riparazione del tendine rotuleo, fissazione della frattura della caviglia o della dialisi tibiale), running back il ruolo con il tempo più lungo (11,9 ± 3,9 mesi). Nella NBA il tempo medio per il RTP è stato di 10,5 mesi (range 5-16) dopo la riparazione di AT Nei calciatori professionisti è stato riportato un tempo medio fino all’allenamento di 6,6 ± 1,7 mesi, con quelli che giocavano a livello internazionale tornati significativamente più velocemente (circa 1 ± 0,4 mesi) rispetto a coloro che non partecipavano alle competizioni internazionali (partecipazione al campionato nazionale), complessivamente il ritorno alle competizioni era tra i 9 e i 10 mesi dopo la rottura di AT.

Durata e tempo di gioco prima e dopo la rottura di AT. Undici dei 15 studi hanno confrontato la durata, in particolare il numero di partite giocate a stagione e la quantità di tempo di gioco per gli atleti professionisti prima e dopo la rottura di AT. Cinque studi hanno esaminato specificamente le partite giocate a stagione nei giocatori della NFL, che nel complesso hanno dimostrato una diminuzione dal 13,7% al 47,1% delle partite medie per stagione dopo la rottura di AT. Alcuni autori hanno riferito che i giocatori della NFL che tornano a giocare dopo la rottura dell’AT hanno giocato 2,7 ± 0,9 partite in meno nella prima stagione dopo l’infortunio rispetto alle stagioni precedenti l’infortunio e hanno giocato un numero di partite in carriera significativamente inferiore (27,3) e hanno avuto carriere più brevi (durata media della carriera dopo la riparazione dell’AT: 1,6 anni contro 2,1 anni in generale) rispetto a quelli che si sottopongono ad altri interventi di chirurgia ortopedica comuni nella medicina sportiva, come ricostruzione di ACL e riparazione del tendine rotuleo.

Cinque studi hanno affrontato in modo specifico la durata o il tempo di gioco degli atleti NBA dopo la riparazione di AT: c’è stata una riduzione del 32% delle partite per stagione (prima stagione post-operatoria 72 partite, prima stagione post-operazione 48,9 partite, seconda stagione post-operazione 49,7 partite) e circa il 53% di riduzione dei minuti totali giocati prima dell’intervento rispetto alla prima e alla seconda stagione post-operazione dopo riparazione di AT. Gli atleti NBA hanno iniziato un numero significativamente inferiore di partite 1 anno dopo l’intervento rispetto alla stagione precedente l’infortunio (20,8 vs 49,4) e hanno giocato circa 5 minuti in meno a partita dopo l’infortunio.

I calciatori professionisti che sono tornati a giocare dopo rottura di AT sono entrati in campo in un numero minore di partite rispetto agli altri (23.2 ± 6.5 vs 13.4 ± 8.4 partite per stagione) ed in particolare i giocatori hanno partecipato all’82,1% (27,9 ± 7,8 contro 22,9 ± 9,9 partite) delle partite della prima stagione completa e al 78,1% (27,9 ± 7,8 contro 21,8 ± 10,1 partite)  delle partite della seconda stagione dopo l’infortunio rispetto alla stagione precedente l’infortunio. Inoltre il totale dei minuti giocati dopo l’infortunio è stato solo del 71,7% rispetto al totale dei minuti giocati prima dell’infortunio (2112 ± 785 contro 1514 ± 876 minuti).

Prestazioni degli atleti professionisti a seguito della rottura di AT. Dodici studi su 15 hanno confrontato in modo specifico le valutazioni di performance degli atleti professionisti prima dell’infortunio rispetto a rottura e riparazione di AT, compresi 5 studi su atleti della NFL, 5 su giocatori NBA, 2 su calciatori professionisti e 2 su atleti MLB. Le misure della performance dei giocatori sono state dimostrate principalmente attraverso statistiche rilevanti per la posizione, calcoli di PER e potenza nominale (PR), valore numerico comunemente usato dagli analisti per indicare la forza relativa delle prestazioni di un giocatore sulla base di una raccolta di variabili di performance. Nella NFL, i giocatori che sono tornati a giocare dopo la rottura di AT hanno avuto una riduzione di PR superiore al 50%, in particolare i ruoli che richiedono abilità come wide receivers, running back e cornerback hanno registrato la maggiore diminuzione delle PR dopo l’infortunio, running back e linebacker una media di circa 5 corse a touchdown in meno e 7 sack in meno a stagione rispettivamente. In NBA, il PER è utilizzato come misura efficace per dimostrare la valutazione per minuto delle prestazioni di un giocatore: un totale di 5 studi ha riportato una diminuzione del PER per i giocatori NBA dopo la rottura di AT, oltre a una diminuzione media della PER di 2,46 dopo rottura di AT – una diminuzione della PER maggiore di quella osservata in seguito a ricostruzione ACL, riparazione del menisco e microfrattura del ginocchio. È interessante notare che non c’è stato alcun effetto significativo della rottura di AT nei giocatori MLB in tutti i principali dati statistici, come ad esempio battute, home run, media battuta, basi rubate, percentuale di arrivo in base, premi per miglior giocatore o all-star game.

Tasso di nuova lesione di TA dopo RTS. Due studi hanno riportato il tasso di rottura ipsilaterale di AT in seguito al ritorno alle competizioni in atleti professionisti: in uno studio su 80 giocatori della NFL che avevano subito una rottura di AT, 12 (15%) di questi giocatori hanno avuto una successiva rottura entro 2 anni dall’intervento chirurgico, mentre nell’altro su 71 atleti che sono tornati a giocare almeno 2 anni di calcio professionistico in seguito ad un infortunio, 8 (6%) hanno subito una rottura di AT precedentemente lesionato.

I risultati di questa revisione sistematica dimostrano secondo gli autori che la rottura di AT è un infortunio potenzialmente in grado di alterare la carriera degli atleti professionisti, in quanto il 24% degli atleti non riesce a tornare a praticare sport. Sono necessari circa 11 mesi in tutti gli sport per la ripresa delle competizioni, con prestazioni in genere inferiori ai livelli precedenti all’infortunio, come si vede chiaramente nel basket, nel football e nel calcio professionistici.

La letteratura in grado di predire la probabilità e la velocità con cui questo ritorno può avvenire in sicurezza è tuttavia limitata rispetto alla popolazione generale e agli atleti professionisti, infatti nella revisione sistematica e meta-analisi del 2016 sui tassi di RTP dopo rottura di AT nella popolazione generale, Zellers aveva riferito che l’80% dei pazienti era tornato a giocare con successo, statistica degna di nota ma che deve essere interpretata in relazione ai limiti e ai pregiudizi soggettivi inerenti ai metodi utilizzati per delineare il RTP negli studi inclusi, riguardanti sia gli atleti professionisti che la popolazione generale. La ripresa dei livelli di attività prima dell’infortunio è un obiettivo comune per molti pazienti che subiscono una rottura di AT, ma mentre per gli atleti professionisti la meticolosa raccolta di dati statistici sportivi, come ad esempio la valutazione dell’efficienza del giocatore, i minuti giocati, i punti segnati o le yard guadagnate dopo il contatto, permette di effettuare un confronto oggettivo tra i livelli di prestazione prima e dopo la rottura di AT, per la popolazione generale lo scenario più probabile è una stima soggettiva senza dati oggettivi, comunque una componente importante per determinare il successo del trattamento dopo la rottura di AT.

Inoltre la durata del RTS è quasi il doppio di quella riportata per la popolazione generale descritta da Zellers: questo risultato può essere correlato alle maggiori esigenze fisiche, ai requisiti di durata e alla frequenza di attività che gli atleti professionisti devono sostenere rispetto alla popolazione generale cui non sono richieste accelerazioni e cambiamenti di direzione. Quindi non si tratta solo di tornare a praticare sport, ma di tornare al livello “élite” richiesto per giocare in una lega professionistica, ad esempio alcuni atleti della NFL, ai quali per alcuni ruoli è richiesta notevole velocità e agilità (running back, wide receivers, cornerback), hanno sperimentato una significativa riduzione di performance e di carriera dopo la rottura di AT rispetto ad altri ruoli quali linemen, ritardando così potenzialmente il ritorno in campo per le competizioni.

I risultati di questo studio secondo gli autori possono fornire agli atleti professionisti e agli staff delle società un’approssimazione riguardo le prestazioni future in seguito alla rottura di AT, ma possono anche aiutare a soddisfare le aspettative degli atleti amatoriali rispetto al loro ritorno alla pratica sportiva.

In conclusione, la rottura di AT è un infortunio devastante che non permette al 24% degli atleti professionisti di tornare alle competizioni nel proprio sport. Mentre i dati sulle tempistiche con cui un atleta infortunato può ritornare a praticare sport possono essere influenzati da fattori quali momento della stagione agonistica e tempo dell’infortunio, la letteratura esistente ha dimostrato che gli atleti che sono in grado di tornare a praticare sport professionistici richiedono 11 mesi di riabilitazione e recupero dopo questo infortunio. Tra gli atleti in grado di tornare a competere a livello professionistico, performance, durata delle prestazioni e lunghezza della carriera sono state ridotte a seguito della rottura di AT, in particolare per i giocatori di NFL, NBA e i calciatori professionisti, colpiti in modo più significativo rispetto ai giocatori della MLB. Questa revisione della letteratura permetterà agli atleti di alto livello, ai medici sportivi e ai chirurghi ortopedici di fissare obiettivi basati sull’evidenza e stabilire aspettative realistiche per il ritorno post-operatorio allo sport professionistico.

Johns W, Walley KC, Seedat R, Thordarson DB, Jackson B, Gonzalez T. Career Outlook and Performance of Professional Athletes After Achilles Tendon Rupture: A Systematic Review. Foot Ankle Int. 2020 Nov 20:1071100720969633.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33218267/

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