Manipolazione lombopelvica in pazienti con sindrome dolorosa femororotulea

Iverson et al. hanno sviluppato una regola di predizione clinica (CPR) per identificare i pazienti con sindrome dolorosa femororotulea (PFPS) che potrebbero beneficiare di una manipolazione lombopelvica (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18515959). Il fattore predittivo più importante di questa CPR è la presenza di una differenza nella rotazione interna di anca tra i due lati maggiore di 14°. In precedenza, altri autori hanno mostrato che la manipolazione lombopelvica potrebbe ridurre l’inibizione e aumentare la forza del quadricipite.

Gli obiettivi di questo studio prospettico sono stati: (1) cercare di replicare la CPR in un campione differente; (2) investigare i cambiamenti immediati nel dolore durante l’esecuzione di tre test funzionali (squat, step up e step down), nella rotazione interna di anca, nella forza del quadricipite e dei muscoli posterolaterali dell’anca e nell’esecuzione del test funzionale di salto (valutazione della distanza nel single hop test e nel triple hop test) in 44 pazienti con PFPS dopo una manipolazione lombopelvica; (3) determinare il mantenimento dei miglioramenti ad un follow-up ad una settimana.

25 pazienti (57%) hanno avuto un outcome positivo immediatamente dopo la manipolazione lombopelvica e 11 (25%) dopo una settimana. Sono state evidenziate differenze statisticamente significative pre e post manipolazione nella rotazione interna di anca nella forza in estensione e abduzione di anca, ma queste differenze non sono clinicamente rilevanti. Non sono state evidenziate differenze nella forza in rotazione esterna di anca, nella forza in estensione di ginocchio e nell’esecuzione dei test di salto. Di conseguenza, i risultati suggeriscono che le variazioni nella forza non possono rappresentare un possibile meccanismo del miglioramento. E’ possibile ipotizzare che la riduzione del dolore sia la conseguenza di meccanismi neurologici centrali e periferici, anche se altri fattori come l’aspettativa del paziente e l’effetto placebo non possono essere ignorati.

Gli autori, inoltre, non sono stati in grado di replicare l’abilità predittiva delle variabili del cluster proposto da Iverson et al. nella loro CPR.
La ricerca di un sottogruppo di pazienti con PFPS che potrebbe beneficiare di una manipolazione lombopelvica non sembra essere promettente, anche se è consigliato valutare gli impairment della regione lombopelvica ed eventualmente includere questa tecnica in un approccio multimodale.

Crowell MS, Wofford NH. Lumbopelvic manipulation in patients with patellofemoral pain syndrome. J Man Manip Ther. 2012 Aug;20(3):113-20.
Free PMC Article: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3419567/

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