Le convinzioni sulla lombalgia

I fattori psicosociali hanno un ruolo importante nello sviluppo e nel recupero del mal di schiena, non influenzano solo il dolore ma modificano anche l’esperienza percettiva del dolore stesso. La percezione del dolore è influenzata da processi del sistema nervoso centrale. Il contesto (credenze sul dolore, esperienze, aspettative), la sfera cognitiva (capacità attentive) e l’umore (depressione, ansia) alterano il dolore provato per un dato input nocicettivo. Questi fattori oltre ad essere associati a uno scarso recupero sembrano aumentare il rischio di sviluppare mal di schiena. Il clinico, attraverso le procedure diagnostiche, i modelli esplicativi e le raccomandazioni per la gestione del dolore può influenzare le credenze sulla fonte dei sintomi, la prognosi e il comportamento da seguire. Il mal di schiena, se descritto come un danno ai tessuti o una disfunzione all’interno del rachide lombare rischia di aumentare il livello d’incertezza e ansia del paziente. Le spiegazioni basate solo sui modelli strutturali patoanatomici possono essere pericolose nel ridurre la fiducia nello svolgere attività per paura di recidive o complicanze. Fornire consigli sbagliati può rafforzare la percezione del paziente che la schiena sia una struttura vulnerabile che deve essere protetta evitando carichi. Anche le indagini strumentali possono influenzare negativamente le credenze del paziente nel mostrare anomalie strutturali fisiologiche non direttamente correlate al dolore. Al contrario le spiegazioni che si concentrano sul recupero graduale della funzionalità sembrano migliorare le aspettative e favorire i comportamenti positivi utili alla ripresa.

Darlow B. Beliefs about back pain: The confluence of client, clinician and community. International Journal of Osteopathic Medicine (2016)

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