Infortuni nello sport in età pediatrica
Pochi sono gli studi che valutano le lesioni sportive nella popolazione giovanile. Questo articolo si basa sui dati raccolti tra il 2000 e il 2009 presso la Divisione di Medicina dello Sport presso un grande centro medico universitario pediatrico situato negli Stati Uniti. Sono stati inclusi nello studio 2133 giovani compresi tra un’età di 5 e 17 anni permettendo di ricavare informazioni relative al tipo e alla localizzazione dell’infortunio, della gravità e dello sport praticato. Sono state incluse le segnalazioni acute o di emergenza e un numero consistente di lesioni da sovraccarico. È stato così possibile esaminare e classificare le problematiche più frequenti nei ragazzi che praticano sport.
L’obiettivo secondario è stato confrontare le differenze di patologia tra i bambini (5-12 anni) e gli adolescenti (13-17 anni) mentre l’obiettivo finale è stato utilizzare questo tipo di informazioni per prevenire il sempre più crescente numero di casi di infortuni nei giovani sportivi. La parte del corpo prevalentemente colpita è stata l’arto inferiore, i bambini avevano anche un’alta prevalenza negli infortuni agli arti superiori mentre gli adolescenti alla testa, al torace, al bacino e alla colonna. Nei bambini il numero di casi con patologia da sovraccarico si eguagliava alla traumatologia, prevalentemente di natura ossea; al contrario, gli adolescenti presentavano maggiormente problematiche da sovraccarico legate ai tessuti molli.
Le problematiche riguardanti l’arto inferiore nei bambini sono da ricondurre ad un uso eccessivo come ad esempio l’Osgood-Schlatter, la malattia di Sever e l’osteocondrite dissecante, mentre negli adolescenti è stato notato un alta percentuale di lesioni del legamento crociato anteriore. Le lesioni dell’anca e del bacino sono state prevalentemente da overuse, nei bambini erano più frequenti problematiche ossee, mentre negli adolescenti erano più frequentemente a carico dei tessuti molli. Per entrambi i gruppi, le lesioni dell’anca e del bacino più comuni erano a carico del labbro acetabolare, apofisiti e fratture da avulsione. Per quanto riguarda la colonna vertebrale la maggior parte delle problematiche sia nei bambini sia negli adolescenti erano di natura ossea e anche in questo caso da ricondurre ad un uso eccessivo. Oltre a un terzo dei bambini è stata diagnosticata una spondilolisi mentre negli adolescenti il 40,7% veniva trattato per spondilolisi e il 6,2% per patologie del disco.
Ogni giovane atleta presenta dei fattori di rischio individuali e ogni sport predispone a determinati infortuni (Darrow CJ et al. 2007, Krajnik S. et al. 2010, Micheli Lj et al. 2000), per questo sempre più studi affermano l’importanza della prevenzione, focalizzando l’attenzione sull’allenamento del controllo neuromuscolare (Faigenbaum AD et al. 2011, Hewett TE et al. 2007). Altri lavori hanno rilevato un’incidenza maggiore di infortuni durante il gioco del calcio nei soggetti più alti (> 165 cm) con basso peso (< 25 kg). Questi dati suggeriscono che nonostante uno scheletro maturo la debolezza muscolare può influire negativamente. Diventa fondamentale nella prevenzione degli infortuni dei bambini la conoscenza di tutti i fattori di rischio, lo sviluppo di allenamenti e trattamenti volti a prevenire gli infortuni e una campagna d’informazione mirata.
Stracciolini A, Casciano R, Levey Friedman H, Meehan WP 3rd, Micheli LJ. Pediatric sports injuries: an age comparison of children versus adolescents. Am J Sports Med. 2013 Aug;41(8):1922-9.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23739684
Fisioterapista, MSc, SPT
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