Il ruolo della clinica e della risonanza magnetica nelle recidive delle lesioni muscolari degli hamstring

Una percentuale compresa tra il 14% e il 63% della popolazione che subisce una lesione muscolare agli hamstring rischia, nei 2 anni successivi, un secondo infortunio. Questo può dipendere da una riabilitazione inadeguata, un ritorno prematuro alle attività sportive (RTP) o da entrambi. Nella clinica quotidiana si è pronti al RTP quando non vi è dolore durante tutta l’escursione articolare e nelle attività sportive specifiche. Nonostante questo, il rischio di recidive è ancora alto, per questo lo studio si pone come obiettivo quello di cercare eventuali fattori di rischio che aumentino le probabilità di recidiva.

Gli atleti inclusi nello studio sono stati valutati clinicamente e con risonanza magnetica (MRI) nei primi 5 giorni dopo la lesione muscolare e attraverso test clinici standardizzati nei primi 7 giorni dopo RTP. Il numero di nuove lesioni muscolari è stato registrato nei 12 mesi successivi al RTP.

L’analisi dei risultati ha identificato 4 possibili fattori associati con un aumento del rischio di una nuova lesione dopo RTP: 1) precedenti lesioni agli hamstring; 2) un’escursione articolare ridotta al test di estensione attiva del ginocchio; 3) un deficit di forza isometrica degli hamstring a 15° di flessione; 4) la presenza di una dolorabilità localizzata alla palpazione dei muscoli della loggia posteriore.

Questi risultati forniscono informazioni prognostiche utili per il trattamento delle lesioni muscolari degli hamstring e sulla decisione per il RTP. In particolare, i risultati enfatizzano l’importanza di monitorizzare l’atleta durante la prima settimana dopo il RTP e non solo nel momento del RTP. È stato evidenziato, inoltre, che gli atleti con una dolorabilità localizzata alla palpazione degli hamstring subito dopo il RTP hanno una probabilità 4 volte maggiore di subire una nuova lesione, se confrontati con gli atleti senza discomfort alla palpazione. Nessuna indicazione prognostica è invece fornita dalla MRI: il muscolo infortunato, l’area della sezione trasversale, la lunghezza craniocaudale, la distanza dalla tuberosità ischiatica e il grado di lesione non sono direttamente associate ad una maggior probabilità di recidiva.

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De Vos RJ, Reurink G, Goudswaard GJ, Moen MH, Weir A, Tol JL. Clinical findings just after return to play predict hamstring re-injury, but baseline MRI findings do not. Br J Sports Med. 2014 Jul 18.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25037201

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