L’esercizio isometrico è rilevante nella gestione delle tendinopatie?

L’utilizzo dell’esercizio isometrico, come strategia di gestione del dolore nelle tendinopatie, è diventato molto diffuso, nonostante le evidenze a supporto di questo approccio siano scarse. Questo approccio è basato principalmente su uno studio cross-over con 6 pazienti con tendinopatia rotulea e su un RCT con 20 pazienti con tendinopatia rotulea di Rio et al.

Mentre nel primo studio (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25979840), la riduzione del dolore è stata importante e omogenea, nel secondo è stata più eterogenea (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27513733). In base a questi risultati, l’utilizzo dell’esercizio isometrico come strategia di riduzione del dolore è stato utilizzato anche in altre tendinopatie.

La contrazione isometrica riduce il dolore nelle tendinopatie? O’Neill et al. (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29974171) hanno valutato gli effetti dell’esercizio isometrico in 16 pazienti con tendinopatia achillea, senza evidenziare un cambiamento rilevante nel dolore.

Lo studio di Riel et al. (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30203866) ha mostrato che, nei soggetti con fasciopatia plantare, l’esercizio isometrico non è superiore all’esercizio isotonico o al camminare nella riduzione del dolore. Lo studio di Coombes et al. (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26889612), in 24 pazienti con tendinopatia laterale di gomito, non ha mostrato cambiamenti nel dolore alla prensione e un aumento del dolore a riposo nell’immediato dopo l’esecuzione dell’esercizio isometrico. Ma ancora più interessante, lo studio originale di Rio et al. non è stato replicato nello studio di Holden et al. (https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT03528746) che ha utilizzato gli stessi metodi e gli stessi outcome in 20 soggetti con tendinopatia rotulea.

Alcuni autori raccomandano di utilizzare l’esercizio isometrico per la riduzione immediata del dolore e di progredire solo successivamente ad altre tipologie di contrazione. Questa raccomandazione ignora le evidenze a supporto dell’esercizio isotonico nelle fasi iniziali del trattamento della tendinopatia. Il dolore durante l’esecuzione dell’esercizio non limita il recupero e, in molti casi, può essere addirittura benefico per il miglioramento della resilienza. Un’attenzione eccessiva alla ricerca della riduzione immediata del dolore può limitare l’importate messaggio educativo che la tendinopatia è un disturbo di lunga durata che necessita di una gestione e un monitoraggio di mesi. La guarigione da una tendinopatia non può essere misurata con una riduzione immediata del dolore e dopo 45 minuti dal trattamento. L’utilizzo di un modello di monitoraggio del dolore e di periodi adeguati di adattamento durante la riabilitazione permettono inoltre all’atleta di non sospendere le attività sportive senza effetti avversi sul recupero.

Adottare nuove strategie senza solide evidenze a supporto è problematico, soprattutto quando queste sono in contrasto con le evidenze che i tendini richiedono tempo per adattarsi a un carico adeguato e appropriato. L’esercizio isometrico non deve essere ignorato, ma è necessario indagare se e come può aiutare la gestione dei soggetti con tendinopatia.

Gravare Silbernagel K, Vicenzino BT, Rathleff MS, Thorborg K. Isometric exercise for acute pain relief: is it relevant in tendinopathy management? Br J Sports Med. 2019 May 10.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31076398

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