Effetti della maratona sul ginocchio

La preparazione e la partecipazione a una maratona sono associate a un’incidenza di disturbi muscoloscheletrici fino al 90%. Il ginocchio è il distretto più frequentemente interessato da infortuni associati alla corsa; tra questi, il dolore femororotuleo rappresenta uno dei disturbi più frequentemente diagnosticati.

Pochi studi hanno indagato gli effetti di una maratona sulle strutture del ginocchio. La risonanza magnetica (MRI) ad alta risoluzione (3 Tesla) è uno strumento perfetto per valutare i cambiamenti strutturali del ginocchio dopo la partecipazione a una maratona

Di conseguenza, l’obiettivo di questo studio è stato comprendere gli effetti sul ginocchio effettuando una MRI prima e dopo aver partecipato a una maratona in un gruppo di runner.

Sono stati inclusi nello studio 115 runner asintomatici iscritti alla loro prima maratona (maratona di Londra). I runner sono stati valutati con una MRI bilaterale alle ginocchia 2 mesi prima di iniziare un programma standardizzato di allenamento graduale alla maratona. 31 runner non sono stati in grado di completare il programma di preparazione e sono stati considerati come “runner non maratoneti”.

71 degli 83 runner che hanno completato la maratona e 11 dei 31 runner non maratoneti hanno effettuato una seconda valutazione con MRI 15 giorni circa dopo la maratona. I runner non maratoneti sono stati utilizzati per effettuare un confronto con i runner che avevano concluso la maratona.

I risultati dello studio non hanno mostrato differenze significative nel questionario KOOS compilato prima e dopo la maratona, sia nei runner sia nei runner non maratoneti.

Prima della maratona, il 36% delle ginocchia dei runner che hanno completato la maratona presentava una lesione meniscale (nell’83% dei casi a livello del corno posteriore del menisco mediale). Non sono state evidenziate differenze significative nella prevalenza di lesioni meniscali prima e dopo la maratona. Non c’è stata una differenza significativa nel tempo con cui è stata conclusa una maratona tra i runner con e senza una lesione meniscale. Nei runner non maratoneti, una lesione meniscale era presente nel 27% delle ginocchia, senza alcun cambiamento alla seconda valutazione.

Il 65% delle ginocchia dei runner che hanno completato la gara e il 68% dei runner non maratoneti presentavano un danno cartilagineo prima della maratona, localizzato nel 70% dei casi a livello femororotuleo, ma tutti erano asintomatici. Dopo la maratona, l’articolazione femororotulea è stata la più interessata, con un peggioramento in 21 casi nei runner e in 3 casi nei runner non maratoneti.

Prima della maratona, un edema osseo subcondrale è stato evidenziato nel 41% delle ginocchia dei runner che hanno completato la gara, nel 54% dei casi a livello dell’articolazione femororotulea. L’articolazione femororotulea ha avuto il numero maggiore di nuove lesioni dopo la maratona. Miglioramenti sono invece stati osservati nel compartimento mediale a livello di tibia e/o femore.

Il 42% delle ginocchia presentava, prima della maratona, lesioni legamentose (nel 90% dei casi a carico del legamento crociato anteriore). Dopo la maratona, solo i legamenti collaterali mediale e laterale hanno presentato un miglioramento.

In sintesi, i dati della MRI hanno mostrato, dopo la preparazione e la partecipazione a una maratona, dei danni in alcune regioni del ginocchio (cartilagine rotulea laterale, bandelletta ileotibiale) e dei miglioramenti in altre aree (osso subcondrale dei condili femorali e tibiali). L’eventuale presenza di una lesione meniscale non ha impedito la partecipazione alla maratona.

Significato clinico

I miglioramenti osservati nell’edema osseo subcondrale nel compartimento mediale suggerisce che l’allenamento e la partecipazione a una maratona potrebbero avere un effetto protettivo a livello delle ginocchia nei runner principianti. Sono necessari studi con follow up più lunghi, ma i risultati di questo studio sono importanti perché l’edema osseo subcondrale è associato con l’insorgenza di fenomeni degenerativi e l’esercizio è raccomandato nel trattamento dell’artrosi. L’articolazione femororotulea è stata la più interessata dalle sollecitazioni; di conseguenza, sono importanti strategie di trattamento e di recupero dopo la maratona per prevenire infortuni in questo distretto. Il numero elevato di lesioni meniscali asintomatiche evidenziate prima della maratona, e non peggiorate dopo la gara, supporta la gestione non chirurgica di questa condizione, soprattutto se asintomatica.

Horga LM, Henckel J, Fotiadou A, et al. Can marathon running improve knee damage of middle-aged adults? A prospective cohort study. BMJ Open Sport & Exercise Medicine 2019;5:e000586.

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