Effetti del trattamento neurodinamico sulla flessibilità degli hamstring

Neurodinamica è il termine usato per descrivere l’integrazione di morfologia, biomeccanica e fisiologia del sistema nervoso e viene descritta come un metodo di mobilizzazione neurale in cui si applica forza alle strutture nervose attraverso la postura e il movimento multi-articolare, con l’obiettivo di ripristinare l’equilibrio dinamico tra i tessuti neurali e le interfacce meccaniche circostanti. Questo permetterebbe una ridotta pressione intrinseca sui tessuti neurali e promuoverebbe una ottimale funzionalità fisiologica.

Anche molte strutture non neurali possono essere responsabili di alcuni dei sintomi evocati durante i test neurodinamici, alimentando in letteratura un dibattito riguardo al contributo di tessuti neurali e non neurali. Secondo alcuni ricercatori la continuità del sistema fasciale può fornire una spiegazione alternativa per i cambiamenti nel ROM del ginocchio e nella percezione del dolore durante i test neurodinamici, altri hanno affermato che non vi è dubbio che i test neurodinamici coinvolgano anche le strutture non neurali oltre al sistema nervoso. In pratica la coesistenza di effetti diversi per la neurodinamica sembra aver innescato lo sviluppo di una tensione tra interpretazioni basate sull’anatomia e altre relativamente più recenti e orientate alla funzionalità di questo trattamento.

Test neurodinamici e mobilizzazione neurale sono stati ampiamente utilizzati nei trattamenti multidimensionali per migliorare la funzionalità di tessuti neurali e non neurali a livello del ginocchio, in quanto la flessibilità limitata nel compartimento posteriore della coscia è comunemente considerata come una delle cause più frequenti di lesioni degli hamstring. Numerosi fattori influenzano la flessibilità dei muscoli posteriori della coscia, tra cui età, sesso, etnia, temperatura dei tessuti, allenamento della forza, alterazioni posturali e riduzione del periodo di riscaldamento durante l’esercizio.

Lo stretching, statico, pliometrico e ballistico, con varie intensità e frequenza, è la tecnica più utilizzata per migliorare e mantenere la lunghezza muscolare, sebbene una recente revisione Cochrane non abbia riscontrato evidenze riguardo lo stretching come unico intervento per la prevenzione delle lesioni degli hamstring. Inoltre ci sono molto fattori individuali che possono modulare i cambiamenti tissutali dopo lo stretching che sfortunatamente non vengono presi in considerazione dagli studi.

Oltre a vari interventi di fisioterapia focalizzati sulla tensione degli hamstring, gli studi che utilizzano tecniche neurodinamiche sono in aumento, ma non è mai stata effettuata una revisione sistematica in quest’area. Lo scopo di questa revisione con meta-analisi è stata di fornire informazioni dettagliate sull’efficacia del trattamento neurodinamico sulla flessibilità degli hamstring.

Un totale di sei articoli sono stati inclusi nella revisione con meta-analisi e duecentonovantaquattro partecipanti sono stati analizzati. Le condizioni per l’inclusione riguardavano i seguenti criteri: trial clinici randomizzati controllati, età dei partecipanti superiore ai diciotto anni, nessuna restrizione di genere, etnia o setting clinico, uso di tecniche neurodinamiche e utilizzo di misure di outcome o almeno una misura di flessibilità degli hamstring (ad esempio misurazioni del ROM del ginocchio o dello straight leg raise passivo).

In uno studio le tecniche neurodinamiche di sliding sono state messe a confronto con tecniche di inibizione dei muscoli suboccipitali, in un altro quattro settimane di trattamento neurodinamico sono state confrontate con intervento placebo, mentre in un altro ancora sono state confrontate dieci sessioni in due settimane di trattamento neurodinamico e di stretching. Inoltre uno studio ha diviso i partecipanti in tre gruppi: stretching statico, stretching statico e slider neurodinamici, stretching statico e tensioner neurodinamici, per tre sessioni  in una settimana. Infine altri autori hanno confrontato tre gruppi: stretching passivo degli hamstring, tecniche neurodinamiche di sliding del nervo sciatico e mobilizzazione passiva dei muscoli intrinseci del piede.

Secondo i risultati di questa revisione con meta-analisi un approccio neurodinamico potrebbe essere considerato più efficace sull’estensione passiva del ginocchio e sull’ampiezza dello straight leg raise passivo rispetto a nessun intervento o altri trattamenti di fisioterapia. I cambiamenti nella tensione neurale sono spesso proposti per spiegare l’aumento del ROM del ginocchio e l’aumentata flessibilità muscolare, oltre probabilmente a influenzare la lunghezza a riposo del muscolo e la sensazione individuale di allungamento.

Non c’è consenso sull’applicazione del trattamento neurodinamico: sono state riscontrate eterogeneità rispetto al numero di sessioni, frequenza e modalità. Infatti in due studi venivano applicati trattamenti neurodinamici attivi, in altri due trattamenti neurodinamici passivi, in uno trattamento attivo-assistito, mentre in uno non era specificato. Inoltre in una revisione inclusa nello studio gli autori suggeriscono come in studi futuri nelle mobilizzazioni neurali dovrebbero essere distinti i parametri di slider o tensioner per poterne analizzare separatamente i risultati e che combinare negli studi tecniche neurodinamiche con tecniche di stretching potrebbe aver alterato i risultati. 

In conclusione, secondo gli autori di questo studio il trattamento neurodinamico sembra essere l’opzione più appropriata per migliorare il ROM di estensione passiva del ginocchio e l’estensibilità degli hamstring, dimostrando di essere più efficace di altri metodi come lo stretching. A causa dell’eterogeneità degli articoli, sebbene la mobilizzazione neurale possa rappresentare una buona opzione per migliorare la flessibilità degli hamstring, dovrebbe essere presa in considerazione con cautela.

López López L, Torres JR, Rubio AO, Torres Sánchez I, Cabrera Martos I, Valenza MC. Effects of neurodynamic treatment on hamstrings flexibility: A systematic review and meta-analysis. Phys Ther Sport. 2019 Nov;40:244-250.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31655484

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