Edema osseo e degenerazione articolare dopo lesione del LCA

L’impatto importante tra le superfici articolari di femore e tibia, che si verifica nelle lesioni acute del legamento crociato anteriore (LCA), causa un edema osseo subcondrale evidenziabile alla risonanza magnetica (MRI) in oltre l’80% dei casi. Questo edema osseo è stato associato a lesioni articolari o meniscale concomitanti. Sebbene la ricostruzione chirurgica del LCA sia in grado di ripristinare la stabilità meccanica del ginocchio, il rischio di sviluppare fenomeni degenerativi precoci condrali è molto alto, anche fino al 48% se è associata una lesione meniscale. L’incapacità della ricostruzione chirurgica di ridurre il rischio di questa sequela potrebbe essere secondaria al trauma articolare subito al momento dell’infortunio.

L’edema osseo in genere si presenta con un segnale intenso nelle immagini pesate in T2 alla MRI, nell’area che rappresenta il meccanismo di lesione del LCA. La relazione tra edema osseo e la progressione dell’artrosi non è ancora completamente compresa. Di conseguenza, l’obiettivo di questo studio è stato di misurare retrospettivamente l’area dell’edema osseo iniziale, alla MRI di pazienti con lesione acuta del LCA, e valutare la relazione con la progressione della degenerazione condrale.

Sono stati inclusi nello studio 40 pazienti con lesione acuta del LCA che avevano effettuato una MRI entro 6 settimane dall’infortunio e ad un follow up successivo.

L’area di edema osseo evidenziata in T2 (A e B) è stata misurata in relazione all’area totale del compartimento misurata in T1 (C e D).

I 40 pazienti inclusi nello studio sono stati tutti sottoposti a ricostruzione chirurgica del LCA. Il tempo medio trascorso dalla prima MRI è stato di circa 5 anni. Nessun paziente presentava un danno cartilagineo evidenziabile all’artroscopia durante la ricostruzione chirurgica.

Il risultato più importante dello studio è stato che l’area dell’edema osseo iniziale nei comparti laterali di tibia e femore ha rappresentato un fattore predittivo significativo dei cambiamenti condrali alla MRI a 5 anni. Un edema osseo tibiale laterale era presente nel 77.5% dei pazienti, mentre un edema osseo femorale laterale nel 62.5%. La scarsa incidenza dell’edema osseo nel comparto mediale del femore (edema osseo tibiale mediale nel circa il 50% dei casi, edema osseo femorale mediale nel 12.5% dei casi) non ha raggiunto una significatività nel modello predittivo. Una lesione concomitante del menisco laterale ha rappresentato un fattore di rischio per futuri danni, ma un edema osseo isolato è stato un fattore di rischio indipendente per la degenerazione condrale.
Come in studi precedenti, i risultati hanno mostrato che l’edema osseo ha la prevalenza molto elevata dopo una lesione acuta del LCA. Inoltre, l’associazione tra edema osseo e progressione verso l’artrosi è stata descritta anche in condizioni degenerative non traumatiche.

In conclusione, esiste un’associazione significativa tra la gravità dell’edema osseo iniziale al momento dell’infortunio e la probabilità di sviluppare degenerazione condrale nei comparti laterali di tibia e femore. Questo risultato supporta che il decorso del ginocchio dopo una lesione acuta del LCA è in parte determinato dal trauma iniziale.

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