Durata del sonno e incidenza degli infortuni nei soggetti attivi

Un deficit di sonno è definito come una mancanza di sonno, una scarsa qualità del sonno o il dormire in un momento sbagliato della giornata. Un deficit di sonno prolungato è stato associato con un’alterazione dei tempi di reazione e della memoria e con un rischio maggiore di numerose condizioni croniche, come obesità, diabete, ipertensione e malattie cardiache. Negli atleti, un deficit di sonno è stato associato negativamente con la performance. Nei luoghi di lavoro, un deficit di sonno aumenta il rischio di infortunio. Il National Sleep Foundation raccomanda agli adulti di dormire 7-9 ore.

L’obiettivo di questo studio è stato indagare, tramite sondaggio, l’associazione tra la durata del sonno e l’incidenza degli infortuni muscoloscheletrici in 7576 soldati delle forze speciali.

L’esposizione di interesse nell’analisi è stata le ore di sonno per notte. L’outcome di interesse è stato l’incidenza degli infortuni muscoloscheletrici nei 12 mesi precedenti.

Il risultato principale di questo studio è stato che con una riduzione della durata del sonno, l’incidenza degli infortuni muscoloscheletrici aumenta. In precedenza pochi studi hanno indagato questa relazione. In uno studio su adolescenti atleti (15 anni ± 1.5 anni), chi dormiva meno di 8 ore per notte aveva una probabilità maggiore del 70% di subire un infortunio, rispetto a chi dormiva più di 8 ore per notte. In un altro studio su adolescenti atleti, è stato mostrato che gli incrementi nei carichi di allenamento e nell’intensità erano associati con una riduzione del volume di sonno e risultavano in un aumento del rischio di infortunio di 2.25 volte. È stato ipotizzato che un cambiamento rapido nell’equilibrio tra carichi di allenamento e riposo può determinare un aumento dello stress nel sistema muscoloscheletrico, causando affaticamento e limitazione funzionale, contribuendo di conseguenza al rischio di infortunio.

Nel presente studio, un’età maggiore è stata associata con un rischio più elevato di subire un infortunio muscoloscheletrico. La letteratura è limitata sulla relazione tra età, sonno e infortuni, in quanto gli studi si sono focalizzati esclusivamente sugli adolescenti. I risultati di questo studio suggeriscono che sia il sonno sia l’età rappresentano dei fattori importanti da considerare quando è valutato il rischio di infortunio. Un’età maggiore è un fattore di rischio degli infortuni muscoloscheletrici frequentemente riportato. I risultati di questo studio confermano questa conclusione: un’età > di 35 anni aumenta il rischio di un infortunio del  62%. Inoltre, la presenza sia di una età avanzata sia di una riduzione del sonno aumenta il rischio a livelli maggiori. Mentre l’età è un fattore di rischio non modificabile, i deficit di sonno devono essere individuati e gestiti per ridurre il rischio di infortunio.

Grier T, Dinkeloo E, Reynolds M, Jones BH. Sleep duration and musculoskeletal injury incidence in physically active men and women: A study of U.S. Army Special Operation Forces soldiersSleep Health. 2020;S2352-7218(20)30006-1.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32061551/

Per approfondire

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25028798/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6446394/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28207969/
https://www.fisiobrain.com/metodi-di-monitoraggio-del-sonno-negli-atleti-perche-e-importante/

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