Dizziness e salute fisica sono associati a dolore nei soggetti che soffrono di vertigini

La dizziness è un disturbo piuttosto comune e può essere associato a diverse condizioni, per esempio ai disturbi vestibolari periferici, cioè vertigini descritte come una falsa sensazione di rotazione o dondolio. La prognosi in seguito a disturbi vestibolari acuti, per esempio nella neurite vestibolare, è solitamente favorevole e nella maggior parte dei casi i sintomi si risolvono in poche settimane. Se invece i sintomi persistono e sono presenti per 3 mesi o più, la condizione viene definita cronica, con possibile rischio in alcuni di invalidità, in altri con rischio di sviluppare “Dizziness posturale-percettiva persistente” (PPPD).

L’esperienza clinica degli autori di questo articolo, supportata dalla ricerca, indica che le alterazioni muscoloscheletriche e il dolore coesistono con le vertigini quando queste ultime persistono, ma in genere l’attenzione si concentra sul dolore al collo e invece non è mai stato esplorato sistematicamente il dolore in generale associato alla dizziness.

Il dolore è un sintomo comune nei disturbi muscoloscheletrici, con impatto sulla qualità della vita correlate alla salute e sulla funzionalità di un individuo. Nei pazienti con dizziness sono stati riscontrati disabilità e ridotta salute che influenzano la vita quotidiana, ma le conoscenze sono scarse per quanto riguarda l’associazione tra dolore, sintomi legati a dizziness e qualità della vita correlata alla salute nei pazienti con dizziness di lunga durata. Lo scopo di questo studio è stato esaminare l’estensione e la localizzazione del dolore muscoloscheletrico e di esplorare se la dizziness e la qualità della vita correlata alla salute fossero associate al dolore, nell’ipotesi che il dolore fosse associato a entrambe.

Hanno partecipato all’indagine 503 pazienti esaminati per dizziness in un reparto di otorilangoiatria, eleggibili per lo studio se di età compresa tra 18 e 70 anni, con una delle seguenti diagnosi: sindrome di Ménière, schwannoma vestibolare, vertigine posizionale parossistica benigna (VPPB), neurite vestibolare, dizziness non otogenica e dizziness cervicogenica. Sono stati considerati criteri di esclusione disturbi vestibolari centrali quali ictus, sclerosi multipla e lesioni celebrali traumatiche. Le misure di outcome considerate sono state la presenza di dolore muscoloscheletrico generale, registrato mediante domanda specifica e con disegno su body chart, attuale presenza di dizziness, frequenza e severità di dizziness nell’ultimo mese con Vertigo Symptom Scale (VSS),  identificando le due sottoscale vertigo‐balance related dizziness (VSS‐V) e autonomic‐anxiety related dizziness (VSS‐A), SF-36 per salute fisica e mentale, con le sottoscale Physical health component summary scale (SF‐36 PCS) e Mental health component summary scale (SF‐36 MCS).

Nel complesso, il dolore muscoloscheletrico generale è stato riportato dal 72,8% dei pazienti, il dolore al collo dal 59,2% e il dolore diffuso dal 21,9%. La maggioranza dei soggetti (60,2%) erano donne, circa il 50% aveva più di 50 anni, con una distribuzione riguardo l’età come segue: 18-29 anni 5,2%, 30-39 anni 15,5%, 40-49 anni 23,9%, 50-59 anni 31%, 60-71 anni 24,5%.

Il gruppo diagnostico più numeroso è stato quello della dizziness non otogenica (25,8%), seguito da VPPB (17,9%), neurite vestibolare (17,7%), sindrome di Ménière (18,3%), dizziness cervicogenica (12,3%) e schwannoma vestibolare (8%). La dizziness è stata confermata dal 73% dei pazienti al momento dell’indagine e di questi l’80% ha riferito di aver avuto dizziness nell’ultimo mese. La durata dei sintomi variava da 8 mesi a 53 anni. Dizziness grave (VSS ≥ 12 punti) è stata osservata nel gruppo totale dei pazienti  e il punteggio medio alla VSS era 13,9, con punteggi alle sotto-scale VSS-V di 7,5 e VSS-A di 6,4. Il punteggio medio alla SF-36 PCS era 42,3 e alla SF-36 MCS di 48. 

Le donne hanno riportato punteggi inferiori VSS-V e SF-36 PCS rispetto agli uomini, mentre non c’era alcuna differenza tra uomini e donne per quanto riguarda i punteggi VSS-A e SF-36 MCS. Il punteggio alla SF-36 PCS diminuiva con l’aumentare dell’età e i punteggi VSS-V e VSS-A miglioravano con una maggiore istruzione, così come i punteggi SF-36 PCS e SF-36 MCS. I pazienti del gruppo non otogenico hanno riportato punteggi più severi alle sottoscale VSS-V e VSS-A rispetto agli altri gruppi, i punteggi alle sottoscale SF-36 PCS e SF-36 MCS variavano poco tra le diagnosi. Tutte le misure di outcome per il dolore erano significativamente associate a VSS-V, VSS-A e SF36-PCS e per ogni aumento di unità nei punteggi VSS-V e VSS-A e per ogni diminuzione del punteggio SF-36 PCS c’era una maggiore probabilità di avere dolore muscoloscheletrico, mentre il punteggio SF-36 MCS non era associato a nessuna delle misure per il dolore.

I risultati di questo studio indicano che il dolore muscoloscheletrico è comune nei pazienti con dizziness persistente e che il dolore è associato a dizziness sempre peggiore e a una ridotta salute fisica. L’ipotesi degli autori che esista un’associazione tra dolore e dizziness e tra dolore e salute fisica sono supportate, indipendentemente dal fatto che il dolore sia misurato come un fenomeno locale, generale o diffuso. Questi risultati non supportano però l’ipotesi di un’associazione tra salute mentale e dolore muscoloscheletrico, inoltre né il sesso, né l’età, né l’istruzione hanno alcuna influenza sulle associazioni.

Implicazioni per la pratica clinica – L’efficacia della riabilitazione vestibolare è dimostrata, ma da sola non sempre è sufficiente, in quanto la coesistenza di dizziness con altri disturbi indica una condizione complessa che richiede approcci multimodali. Questo studio esplora il dolore come un potenziale fattore contribuente al mantenimento della dizziness, infatti una “locked head” e una postura rigida del corpo con conseguente tensione muscolare sono già state descritte in passato con l’indicazione di affrontare questi sintomi  per evitare invalidità croniche e secondo gli autori potrebbe essere utile rivisitare questa linea di pensiero nella pratica fisioterapica odierna per i pazienti con dizziness. La valutazione sistematica e il trattamento del dolore muscoloscheletrico e delle alterazioni potrebbero essere utili per migliorare la funzionalità quotidiana, ma secondo gli autori sembrano essere trascurati nella pratica clinica, così come la riabilitazione vestibolare potrebbe essere combinata con terapie di consapevolezza del corpo e approcci cognitivi.

I fisioterapisti devono essere consapevoli anche dell’importanza di migliorare la salute fisica poiché i pazienti con dizziness spesso diventano decondizionati, ma sappiamo bene come l’attività fisica protegge dai disturbi muscoloscheletrici, oltre a migliorare la salute cardiovascolare. Migliorare il benessere fisico potrebbe essere vantaggioso per l’individuo in modo diretto, ma anche indirettamente dando all’individuo più energia fisica e mentale per gestire le conseguenze delle vertigini nella vita quotidiana.

Secondo gli autori questo è lo studio più grande che esplora sistematicamente il dolore muscoloscheletrico e le associazioni tra dolore e qualità della vita legata alla salute in pazienti con dizziness di lunga durata. Tutte le associazioni sono esplicite, e le stesse tendenze sono state viste indipendentemente dal modo in cui il dolore è stato misurato, il che rafforza i risultati. È possibile che dolore muscoloscheletrico e dizziness si sostengano reciprocamente e si influenzino a vicenda con impatto sulla salute fisica, dando origine a una condizione complessa, per cui è importante sapere che tali associazioni possono svilupparsi e che è necessario affrontarle nella valutazione e nel trattamento quando la dizziness persiste.

Gustavsen IØ, Wilhelmsen K, Goode AP, Nordahl SHG, Goplen FK, Nilsen RM, Magnussen LH. Dizziness and physical health are associated with pain in dizzy patients-A cross-sectional study. Physiother Res Int. 2021 Oct;26(4):e1923.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34585499/

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