Danno agli hamstring dopo una maratona

La partecipazione ad una maratona può determinare danni muscolari microscopici negli arti inferiori che si manifestano con riduzione di forza, dolore muscolare ad insorgenza ritardata e aumento dei livelli di creatinchinasi plasmatici, con picco a 1–3 giorni dopo la gara e alcuni giorni per recuperare.
Nella corsa, i muscoli hamstring svolgono un ruolo importante nel decelerare la flessione di anca e l’estensione di ginocchio, con una contrazione eccentrica nella fase terminale di oscillazione. Le contrazioni eccentriche ripetitive possono determinare un accumulo di danno muscolare (evidenziabile con la presenza di edema alla MRI) che può aumentare il rischio di lesione degli hamstring.

La corsa prolungata, come nella partecipazione ad una maratona, determina un danno muscolare maggiore nelle regioni media e distale degli hamstring (senza differenze significative tra bicipite femorale, semitendinoso e semimembranoso), rispetto alla regione prossimale. Questo fenomeno è inconsistente con l’osservazione clinica che la giunzione miotendinea del capo lungo del bicipite femorale è la regione più frequentemente interessata nelle lesioni acute degli hamstring. Questa discrepanza può essere spiegata dalle differente biomeccanica tra corsa ad alta velocità (es. football, calcio, corsa su brevi distanze), dove si verificano le lesioni prossimali degli hamstring, e corsa prolungata (es. maratona).

Comprendere le regioni nelle quali gli hamstring sono danneggiati durante la corsa prolungata può contribuire ad impostare strategie efficaci di recupero e di prevenzione degli infortuni.

Higashihara A, et al. Regional differences in hamstring muscle damage after a marathon. PLoS One. 2020 Jun 25;15(6):e0234401.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32584826/

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