Attività elettromiografica del muscolo trapezio durante l’esercizio di retrazione scapolare a diversi angoli di abduzione di spalla

Il muscolo trapezio, con le sue tre porzioni, svolge un ruolo importante nella stabilizzazione della scapola, azione essenziale per un’ottima funzionalità della spalla soprattutto nelle attività eseguite sopra il capo. Durante l’elevazione della spalla, la scapola effettua una rotazione verso l’alto e verso l’esterno accompagnate da un tilt posteriore. Questi movimenti scapolari si verificano tramite l’attivazione coordinata dei muscoli dentato anteriore, trapezio superiore (upper trapezius – UT), trapezio medio (middle trapezius – MT) e trapezio inferiore (lower trapezius – LT). Alterazioni dell’attività delle diversi parti del trapezio possono causare una ridotta rotazione scapolare verso l’alto ed un tilt anteriore sottoponendo così la cuffia dei rotatori a carichi alterati. Proprio per questo motivo, gli esercizi di retrazione scapolare sono prescritti in ambito preventivo e terapeutico.

Uno dei punti più importanti da considerare quando si eseguono gli esercizi di retrazione scapolare è mantenere i corretti rapporti di attivazione muscolare tra UT/MT e UT/LT. Gli individui con una prominenza del bordo mediale della scapola beneficiano di un programma di attivazione mirato al reclutamento del MT, così come gli individui con un tilt anteriore ed una rotazione esterna ridotta traggono i maggiori benefici con esercizi di attivazione del trapezio inferiore.

Anche se in numerosi studi l’attivazione scapolare viene registrata in diverse posizioni (prona, seduta e in piedi), il reclutamento in posizione eretta sembra essere il più funzionale in quanto capace di coinvolgere l’attivazione del “core” e degli arti inferiori. Anche l’angolo di abduzione scapolare è spesso modificato durante la retrazione scapolare al fine di ottenere un corretto rapporto UT/MT e UT/LT. A tutt’oggi però risulta essere sconosciuto come l’angolo di abduzione della spalla influenzi l’attivazione del trapezio in posizione eretta. Infatti, la contrazione a diversi angoli di abduzione dell’articolazione gleno-omerale, modificando il rapporto tensione-lunghezza del muscolo, può influenzare l’attivazione delle diversi parti del trapezio. 

A tal fine, in questo studio i ricercatori hanno indagato come si modificano i livelli di attivazione e i rapporti di UT, MT e LT durante una retrazione scapolare a diversi angoli di abduzione con l’utilizzo di una resistenza elastica. Sono stati arruolati 35 soggetti sani, tra i 18 e 40 anni, che non presentavano problematiche alla spalla di alcun genere, presenti o passate. Per la registrazione dell’attività elettromiografica è stato utilizzato un sistema a 8 canali con procedura di raccolta dei dati eseguita in accordo con Surface ElectroMyography for the Noninvasive Assessment of Muscles (SENIAM) European Recommendations for Surface ElectroMyography.

Dopo le prove pratiche informative, i partecipanti hanno eseguito una retrazione scapolare a diversi angoli (0°, 45°, 90° e 120°) partendo da una posizione di protrazione ed eseguendo l’esercizio per 3 volte con un riposo di 5 secondi tra un’esecuzione e l’altra dei movimenti. Il movimento di retrazione prevedeva una contrazione concentrica di 3 secondi, una fase isometrica di 3 secondi ed una fase eccentrica, mirata al ritorno in posizione iniziale, di 3 secondi. Un metronomo (60 beeps/min) è stato utilizzato per standardizzare la velocità delle diverse fasi.

A tutti i partecipanti sono state testate entrambe le spalle e per ciascun muscolo è stata registrata la massima contrazione volontaria in isometria (maximal voluntary isometric contractions – MVICs). Gli esercizi di retrazione scapolare sono stati eseguiti a 0°, 45°, 90° e 120° di abduzione della spalla, con i soggetti in posizione eretta e i piedi posizionati alla larghezza delle spalle (vedi figura in basso). Per standardizzare la resistenza tra i partecipanti è stata usata la OMNI perceived exertion scale.

Precedentemente, alcuni autori hanno evidenziato come il reclutamento del trapezio aumenti con l’aumentare degli angoli di abduzione della spalla, nello specifico Contemori (2019) ha evidenziato un incremento progressivo dell’attività del trapezio tra 15° e 120°, anche se nel suo studio l’attività elettromiografica è stata registrata durante il movimento dinamico di abduzione eseguito con i gomiti estesi e senza resistenza.

Altri autori hanno investigato l’attività del trapezio in posizione prona evidenziando come, con un incremento dell’abduzione del braccio, aumenti l’attività dei diversi fasci del trapezio inferiore. Secondo alcuni autori, la posizione prona faciliterebbe il reclutamento isolato dei diversi fasci in quanto non coinvolge il “core” e gli arti inferiori. Tale posizione è considerata vincolante rispetto alla posizione eretta, infatti quest’ultima è più facile da inserire in un training precoce e inoltre è più funzionale in un’ottica di catena cinetica. 

Un punto cruciale da considerare nella selezione dell’esercizio in ambito riabilitativo sono i rapporti di attivazione per le parti del muscolo trapezio. Nel presente studio sono stati osservati rapporti UT/MT e UT/LT inferiori in retrazione a 0° e rapporti più elevati in retrazione a 90° di abduzione della spalla. La retrazione a 45° e 120° ha prodotto rapporti simili tra UT/MT e UT/LT.

In base ai risultati di questo studio si evince come tutti gli angoli, eccetto quello a 90° di abduzione, siano utili in una fase precoce del percorso riabilitativo perché evidenziano un’attivazione equilibrata dei diversi fasci del trapezio, prediligendo valori di attivazione maggiori a livello del trapezio medio rispetto al trapezio superiore. Tuttavia, in una fase avanzata di riabilitazione, dove l’obiettivo è incrementare il reclutamento dell’attività del trapezio nei fasci medi ed inferiori, la contrazione a 90° di abduzione dovrebbe essere prioritaria. 

Implicazioni cliniche

Anche se a tutt’oggi si può affermare che non ci sia una diretta correlazione tra discinesia scapolo-toracica e dolore alla spalla, l’analisi elettromiografica potrebbe essere un valido aiuto nel creare una progressione di carico adeguata al fine di massimizzare l’approccio terapeutico alle problematiche algiche della spalla.

Kara D, Harput G, Duzgun I. Shoulder-Abduction Angle and Trapezius Muscle Activity During Scapular-Retraction Exercise. J Athl Train. 2021 Dec 1;56(12):1327-1333.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34911072/

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