Accuratezza diagnostica dei test per la sindrome della plica rotulea mediale

La plica rotulea mediale (MPP) rappresenta la plica più frequentemente interessata nei disturbi di ginocchio. La sua posizione anatomica aumenta il rischio di un impingement tra la rotula e il condilo femorale mediale durante le attività che richiedono una flessione frequente di ginocchio. L’infiammazione del tessuto sinoviale può portare ad un ispessimento con perdita di elasticità della MMP. Una MPP patologica insorge in genere per un trauma diretto e conseguente sinovite o come conseguenza di un overuse con un’infiammazione progressiva. Queste condizioni sono definite sindrome della MMP. La diagnosi di una sindrome della MPP non è semplice, in quanto questa condizione può essere confusa con molti atri disturbi del ginocchio. L’artroscopia rappresenta il gold standard per diagnosticare una MPP sintomatica, anche se questo disturbo può essere identificato con la risonanza magnetica e con l’ecografia.

Nella pratica clinica può essere utilizzato il MPP test. Il test è effettuato con il paziente in posizione supina e il ginocchio esteso. Con il pollice, l’operatore esercita una pressione nella regione inferomediale della rotula. Mantenendo questa pressione, il ginocchio è flesso a 90°. Il test è definito positivo se il soggetto riferisce dolore con il ginocchio in estensione, ma non con il ginocchio flesso a 90°. Kim et al. (2007) riportano una sensibilità del 0.90 e una specificità del 0.89 per questo test.

La review di Stubbings et al. (2014) indica che il MPP test è superiore alla risonanza magnetica nell’identificare la sindrome della MPP del ginocchio. Gli autori riportano, inoltre, l’assenza di una sostanziale differenza tra la sensibilità della risonanza magnetica (0.90) e dell’ecografia (0.90).

Stubbings N, Smith T. Diagnostic test accuracy of clinical and radiological assessments for medial patella plica syndrome: a systematic review and meta-analysis. Knee. 2014 Mar;21(2):486-90.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24280039

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